martedì 16 aprile 2013

Cicerone

Individui che bivaccano nei conviti, che stanno allacciati a donne svergognate, che illanguidiscono nel vino, pieni di cibo, incoronati di serti, cosparsi di unguenti, debilitati dalla copula, vomitano a parole che bisogna far strage dei cittadini onesti e incendiare la città. Li avete sotto gli occhi: senza un capello fuori posto, imberbi o con la barba ben tagliata, vestiti di tuniche sino alla caviglia e con le maniche lunghe, avvolti da veli e non dalla toga… Questi "fanciulli" così graziosi e delicati hanno imparato non solo ad amare e a essere amati, a danzare e cantare, ma anche a brandire pugnali e somministrare veleni








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